Yvan Beltrame
Yvan Beltrame

Alcune recensioni e critiche (anni '50)

Composizione rustica: estate (anni '50) - olio su pannello di legno - 41 x 79

La visita (1953) - olio su tela - 62 x 45

Al tavolo  (fine anni '50) - olio su tela - 70 x 90

A Romana (1956) - olio su tela - 66 x 53 

Dal quotidiano IL GAZZETTINO SERA

Le Mostre D’Arte 1954

 

Yvan Beltrame appartiene al gruppo dei giovani artisti veneziani e nel 1949 ottenne il primo premio di pittura alla Bevilacqua La Masa. Yvan Beltrame anche in questa Mostra ha voluto rimanere coerente alle figurazioni di figure femminili, che gli sono caratteristiche. Candidamente, dopo alcuni anni di incubazione, attendevamo di più da Beltrame, specie nei quadri più grandi dove l’impegno è maggiore e più grande dovrebbe apparire la forza emotiva della figura. Beltrame è un raffinato e la sua pittura risponde a un ripensamento intellettuale della forma e del colore che nascono in una atmosfera di sogno e spesso di incubo. Questa tensione spirituale ed allucinata spesso viene a mancare nelle opere maggiori, le figure, interpretate, secondo un modulo costante, restano degli elementi decorativi.

Più intensi ci sembrano i quadri più recenti, sul tono verde pallido in cui la composizione riesce più drammatica e più coerente allo stimolo della fantasia. Segnaliamo ancora due pannelli laccati su fondo chiaro di ottime qualità.

Guido Perocco

 

Piatto in ceramica dipinta

Dal settimanale EPOCA 19 settembre 1954

 

DOMENICA COI PITTORI

 

DOMENICA COI PIATTI DIPINTI.

 

Ho acquistato da Cardazzo un servizio di piatti dipinti a Venezia da Yvan Beltrame. Non mi occorrevano piatti. Ma quelli esposti da Cardazzo mi piacevano. Rappresentavano scene di caccia su fondi colorati. A casa dissero che non ci si poteva mangiare dentro: v'erano troppi serpenti. Io e i miei figli adottammo subito il servizio. Ci piaceva affacciarci sulle scodelle e spiare il cacciatore. La foresta di questo servizio per sei era piena di piccoli cervi, orsacchiotti e lepri. V'erano pure i grandi uccelli di acqua dolce. L'aquila era rappresentata come nei capitelli di San Marco. In quanto ai serpenti non erano più terribili di quelli dipinti da Rousseau nella notte messicana. I piatti-teatrini continuano a proporre sciarade. Si parte per una cena come per il Capo di Buona Speranza.

 

Raffaele Carrieri

 

Piatto in ceramica dipinta

Dal quotidiano MINOSSE


Venezia, Sabato 24 febbraio 1951


Cronache D’Arte:  Le Ceramiche di YVAN Beltrame -

 

E’ buon segno il vedere che artisti giovani dotati si rivolgono all’artigianato con perizia e amore. Tra questi il giovane pittore Yvan Beltrame è un infaticabile garzone ceramista pieno di estro e di accorgimenti tecnici.

Ci capita di vedere sempre più, sia alla Galleria del Cavallino, sia ora in mostra alla Galleria Sandri, dei piatti dove è visibile un qualche cosa che va oltre la decorazione. C’è un racconto, come c’era ai tempi micenei, o rinascimentali. Certo che ancora il Beltrame troppo “pittura” il suo piatto con il gusto con cui pittura i suoi quadri, ma è già visibile una personalità che non mancherà di tramutarsi in stile inconfondibile.

La natura morbosa e complicata riesce a creare una fiaba mitica, ecco allora nascere necessari quei suoi colori violetti e neri. Sarebbe una buona idea allestire quanto prima una mostra di questo artigianato. Perché, per esempio, non vediamo vicini i lavori di un Dinon, Hollex, Fulgenzi, Tancredi, Polato, Beltrame, ecc?

 

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© Serenella Minto